Siamo sconvolti dalla notizia della morte di Eluana. Soffriamo per una triste polemica politica persino tra il presidente della Camera e il capogruppo del PdL al Senato. Fanno pena e dovrebbero stare zitti entrambi. Ci torneremo sulla vita e sulla morte, ma il post di oggi resta sul massacro di un popolo.
***************************************************************
Foibe, 10 febbraio, per non dimenticare. Oggi è il “Giorno del ricordo”, istituito con la legge n. 92 del 30 marzo 2004. Lo scopo – come recita l’articolo 1 – è quello di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, dei fiumani e dei dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Una giornata che richiama un sincero raccoglimento, una commozione che deve essere di tutti, patrimonio indelebile della nostra Patria, sentimento comune per ricordare chi nelle foibe, in quelle fosse, in quelle voragini rocciose create dall’erosione di corsi d’acqua profonde anche duecento metri fu martirizzato dall’armata jugoslava.
La Destra, nel volgere il suo pensiero al quartiere Istriano-Dalmata, agli italiani infoibati, vittime innocenti dei comunisti titini, vuole ricordare la pulizia etnica operata sugli italiani di Istria e Dalmazia, pagata con una morte orribile non sempre immediata.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, a Trieste e in Istria (sino ad allora territorio italiano) il massacro avvenne per opera dell’esercito comunista jugoslavo, allora agli ordini del maresciallo Tito. 350.000 italiani abitanti dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia abbandonarono la loro terra.
Migliaia furono uccisi nelle Foibe o nei campi di concentramento titini.
L’orrore di quanto accaduto in quella terra di confine è rimasto per decenni occultato dietro il silenzio e la convenienza politica, come da più parti è stato ammesso, non ultimo dal presidente della Repubblica, Napolitano.
E solo cinque anni fa il Parlamento ha votato la legge che commemora quelle tragiche vicende e io ricordo con orgoglio che un anno prima si era mossa la mia amministrazione, con una legge regionale dedicata alla memoria dei Caduti delle foibe.
Il “Giorno del ricordo” prevede iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado, favorendo, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quei fatti terribili, valorizzando, allo stesso tempo, il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate.
Ai martiri delle foibe, la legge dedica il Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata, con sede a Trieste, e l’Archivio museo storico di Fiume, con sede a Roma.
Quella che segna il massacro delle foibe e la perdita di migliaia di vite italiane resta una delle più grandi stragi tra quelle consumate durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale.
************************************************************
Nessun commento:
Posta un commento