venerdì 17 luglio 2009

SEGNALAZIONI CULTURALI E STORICHE

EUROPA ORIENTALE - STORIA CONTEMPORANEA
( http://www.europaorientale.net/ )

MICHELE RALLO:

“Italia ed Europa Orientale alla vigilia e nei primi mesi della Seconda Guerra Mondiale (agosto 1939 - giugno 1940)”

Pubblicazione in puntate sulla rivista bimestrale “SGM - Seconda Guerra Mondiale”
Puntate previste: 14 (di cui 7 già comparse)


MICHELE RALLO:

“L’irredentismo tedesco in Cecoslovacchia tra le due guerre mondiali (1918-1938)”

Pubblicazione in puntate sulla rivista mensile “Storia del Novecento”
Puntate previste: 8 (di cui 3 già comparse)


MICHELE RALLO:

“Le radici del nazionalismo portoghese (1884-1934)”

Pubblicazione in puntate sulla rivista bimestrale “Storia-Verità”
Puntate previste: 15 (di cui 6 già comparse)

giovedì 16 luglio 2009

ULTIMI COMMENTI ELETTORALI : TRA PROVOCAZIONE E BUON SENSO

Di Goldrake

Sul numero di luglio-agosto del Corriere della Fontanabuona e del Levante, non passano inosservato due commenti singolari che ritornano sul tema elezioni amministrative 2009 nel Tigullio.
Il giornalino rivierasco dopo aver elencato e scritto delle liste vincitrici, parla anche di “liste fantoccio” e “liste vorrei ma non posso”.
Nel primo elenco (quello riferito alle liste fantoccio), vengono descritte come fantomatiche (nel senso che al loro interno avevano molti cittadini con zero preferenze personali) le seguenti liste civiche:
La destra in valle a Tribogna e la Lista libertà e futuro a Favale di Malvaro.
Rincarando la dose, si afferma nell’articoletto che la presenza di queste liste elettorali di per sé non è un vero e proprio broglio, ma un sistema che porta sempre al medesimo risultato: aria fritta.
Tra le liste considerate invece border-line figurano ai primi posti oltre ad alcuni listini di sinistra anche la lista Orizzonti di Santa Margherita Ligure, La Destra a Casarza, Lavagna e Portofino; queste, secondo il commentatore sono utilizzate per facilitare la comprensione di chi crede ancora nelle ideologie e si aggiunge, che queste utilizzano esponenti di altri comuni per riempire le liste.
A questi commenti sarebbe necessario rispondere attraverso il buon senso: ad ogni competizione elettorale, i cittadini sono liberi di votare e presentare le liste che vogliono; i giudizi su liste e listini credo siano di cattivo gusto e certamente non spettano a giornali di informazione; ben vengano invece le appartenenze e le ideologie che sono il vero e unico scopo della discussione politica, oggi appiattita su un bipolarismo o bipartitismo fallimentare e decadente che sta producendo risultati catastrofici.
Infine, ci vorrebbe più rispetto per gli elettori di quelle liste e per i loro candidati sindaco che nel territorio hanno dimostrato coraggio per riuscire ad aggiudicarsi uno spazio sulla scheda elettorale, sui giornali e sugli organi di informazione nonostante il sistematico boicottaggio mediatico.
Se essere "piccoli" vuol dire essere considerati "dei vorrei ma non posso", cosa dire del "piccolo" giornale della Val Fontanabuona?

ONORE AL PARA' CADUTO

di Francesco Storace

Il dolore è enorme. Un nostro soldato che cade in missione di pace lascia attoniti e vorrei davvero abbracciare la famiglia, i suoi amici, la comunità che lo amava.
Alessandro Di Lisio entra nella galleria degli eroi della nostra Patria. Ha servito la Nazione laddove gli era stato chiesto dal Parlamento, in una missione contro il terrorismo talebano.
Tutti ci chiediamo quanto sia giusto; ma non è onorevole chiederselo di fronte al sacrificio di una vita umana. Perché uno Stato, una comunità di Stati, non ignorano i pericoli cui vanno incontro i militari in imprese di questo genere. Mi dà fastidio una certa sinistra che strilla con l’urlo della speculazione.
Altra cosa è riflettere sugli scopi della missione, se sono ancora praticabili.
Ma lo si farà – e lo farà il Parlamento – a tempo debito, e non sulla scia di una tristissima emozione.
Noi oggi piangiamo questo eroico venticinquenne che si diceva orgoglioso su Facebook di essere “troppo di destra”. Mi ha colpito quella definizione, in un soldato indica amore viscerale per l’Italia e nessuno dovrà mai dimenticarlo.
Era in Afghanistan per portare pace e ha trovato morte, la democrazia è colpita con il sangue di un nostro ragazzo. Una vita spezzata per indossare con onore una divisa. Noi non saremo mai dalla parte di chi, con infamia, urlava 10-100-1000 Nassirya.

“…i resti della divisione Folgore hanno resistito oltre ogni limite delle possibilità umane. Gli ultimi superstiti sono stati raccolti esanimi e con le armi in pugno. Nessuno si è arreso; nessuno si è fatto disarmare” (El Alamein, 1942)

domenica 12 luglio 2009

G.8 : Da Genova a L'Aquila .... alcune riflessioni

Anche quest’anno in occasione del tradizionale appuntamento del G8 molte passerelle e tanta scenografia per i grandi del Pianeta.
Cambiano alcuni protagonisti, ma la consuetudine di questi appuntamenti rimane sempre la stessa, almeno dagli anni ’90 fino ad oggi. Tante sono le promesse fatte, i finanziamenti stanziati, troppe le parole dette.
Quindi, in fin dei conti a cosa servono questi appuntamenti internazionali o europei e soprattutto sono necessari alla soluzione dei grandi temi internazionali ?
Così come era successo a Genova nel 2001 anche a L’Aquila, abbiamo potuto veder sfilare ben 14 big mondiali (qualcuno anche con tenda al seguito), tutto in una atmosfera da “operetta” con un ampio dispendio di uomini e mezzi e con la gente che soffre il caldo nelle tendopoli.
Dall’altra parte invece, le manifestazioni tutt’altro che pacifiche dei no global e della sinistra che ogni anno non perdono occasione per riproporre con forza vecchi slogan propagandistici che non incantano nessuno.
Questi due mondi, completamente separati e opposti fra loro, se andiamo a vedere bene sono molto più vicini di quanto possiamo pensare: entrambi sono uno spaccato certamente minoritario della società che ogni giorno si accinge a confrontarsi con i problemi quotidiani , che vive il fallimento di politiche di mondializzazione e quindi la chiara assenza di soluzioni reali, limpide ai numerosi problemi economici, sociali e politici di ogni paese e anche del nostro.
Due mondi e due visioni di pensiero che comunque vivono distaccati dal sentire comune, dalle richieste e dalle paure della gente.
Forse, ci aspettavamo qualcosa di diverso che anche quest’anno non è arrivato: al centro del vero dibattito nazionale ed internazionale, i cittadini, le loro richieste e le loro sfide a cominciare da quelli delle zone terremotate fino a coloro che si devono confrontare con altre paure come le violenze del fondamentalismo islamico o di una società materialista, priva di morale, avvolta da un consumismo e da un relativismo dirompente.
Quindi, nulla di nuovo sotto il sole, da Genova a L’Aquila restano gli stessi problemi di anni tutt’altro che risolti e in compenso una magra realtà di questi giorni : molto più gossip sui giornali e sicuramente troppi interessi economici.

A.D.

martedì 7 luglio 2009

G. 8 : LA VERGOGNA CONTINUA

G.8: LA VERGOGNA CONTINUA
di Bixio

Con una libidine degna di miglior causa, il principale quotidiano genovese è andato a nozze in occasione del processo intentato dalla Procura della Repubblica di Genova contro l’ex capo della polizia (e attuale capo dei Servizi segreti) Gianni De Gennaro e un gruppo di alti funzionari dell’ordine pubblico (prefetti, questori, vicequestori), accusato di aver preso accordi fra loro e con i propri sottoposti per fornire ai magistrati risposte univoche e non contraddittorie.
Molte sono le vergogne che contraddistinguono questa vicenda, ma la cosa più vergognosa è rappresentata dalla gogna pubblica cui funzionari investiti di altissimi e fondamentali incarichi sono stati sottoposti grazie ad un evidente accordo tra magistrati, avvocati e giornalisti palesemente marchiati a sinistra. Infatti, il quotidiano di cui sopra, la sua emittente radiofonica, il suo sito internet hanno diffuso le registrazioni delle telefonate che i dirigenti della polizia imputati di un reato che non è reato, ma doveroso senso di responsabilità, si sono scambiati due anni fa, e che sono state registrate evidentemente da un altro organo di polizia (sicuramente la Guardia di Finanza), su ordine degli onnipotenti magistrati inquirenti.
Nessuno che abbia sentito il bisogno, anzi il dovere, di reagire a questo linciaggio morale di cittadini italiani ai quali va, prima di tutto, il rispetto e la gratitudine di tutti noi. L’irruzione della polizia nei locali della scuola Diaz durante i fatti del G.8 del 2001 fu sacrosanta. In quella scuola avevano trovato rifugio e riparo diecine di delinquenti, fanatici ribelli di ultrasinistra, teppisti e canaglie che non meritavano altro che essere massacrati di botte, dopo avere messo a soqquadro una città, avere incendiato centinaia di autovetture, avere sparso il terrore per le strade. Ebbene, in questo Paese di serie zeta che è (per colpa di certi magistrati, di certi giornalisti, di certe forze pubbliche non certo di polizia ma semmai di parapolizia) l’Italia, si ritrovano oggi, a otto anni di distanza dai fatti, sul banco degli imputati, personaggi di altissimo spessore il cui unico torto è quello di servire il Paese anche sul piano internazionale.
Il comportamento di certa stampa – lo abbiamo detto – fa schifo. Ma quello che fa davvero cadere le braccia è la latitanza delle forze politiche cosiddette di maggioranza e cosiddette di destra. Sono scesi in piazza i pidiellini? Si sono letti duri attacchi sui fogli più o meno berluschini? Niente di niente. Avanti così. Cioè, sempre peggio.
Bixio

giovedì 2 luglio 2009

RADUNO AL MONTE MANFREI.





Domenica 12 Luglio alle ore 10 ci verdiamo tutti al Monte Manfrei per ricordare i 200 ragazzi della San Marco trucidati a fine guerra.
Finchè ci sarà chi li ricorda, non saranno morti invano ........

Ti aspetto.