martedì 11 novembre 2008

NOI SI'


Noi c'eravamo.
Fieri di esserci stati perchè comunque, seppure con molti aspetti da rivedere è stata un'interessante esperienza.
L'Urbe, la città Eterna, dovrebbe insegnare sempre qualcosa a qualcuno, se così non è è soltanto colpa del "discepolo" e non del docente.
Magari un partito leggero dovrebbe cominciare a imporre una maggior snellezze ( non soltanto fisica ) ai suoi appartenenti, ma ben presto verrà anche questa ne siamo, pardòn, sono certo.
Si può migliorare, tutto è perfettibile.
Un bel ripulisti, una gentile operazione di scrematura e La Destra può essere l'unica alternativa valida all'imperante ottusità di centro e sinistra.
Dal momento che soltanto La Destra è DESTRA con buona pace dei simpatici plastificatori e riciclati confluiti del PdL.
Grandissimo merito personale lo voglio tributare a Nello Musumeci, signore d'altri tempi ma mai passatista, forbito e d'impeto, elegante, colto eppure popolare nel senso migliore del termine.
Un uomo che non avrebbe sfigurato alla corte dello Stupor Mundi.
Un'altra piacevolissima sorpresa è stata il sentire citare da parte dell'ottimo Alberto Arrighi, invece che i "soliti", il grande poeta Alfred Lord Tennyson insieme con altre più che nobili incursioni culturali, sociali e politico economiche.
Perchè sì signori e soprattutti voi Camerati, ricordatevi che la Cultura di Destra esiste ed esiste da molto più tempo di quella attribuita a Ezra Pound e JRR Tolkien, prima di Mishima e D'Annunzio.
Sarebbe ora che ve ne accorgeste. Prendete esempio proprio da uno come l'Arrighi.
Poi si sa, Roma è Roma, è il Centro del Mondo, anche se nessuno più ci crede, e io continuo a credere e a sperare che seppur minimamente lo spirito dell'auerea città tocchi i cuori, gli animi e le menti di tutti coloro che, camerati o simpatizzanti, hanno per poche ore calcato quel sacro suolo e li risvegli, portando alla luce il loro vero essere uomini liberi.

Grazie a Federico, Enrico, Piero, Marcella, Marco e Luigi che era con noi. Grazie a Massimiliano e a tutti gli altri Camerati che hanno condiviso con noi ancora una volta un momento della nostra vita.

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