lunedì 29 settembre 2008

LA DESTRA A S.MARGHERITA LIGURE

Donna, tra i 40 e i 50 anni, di Santa Margherita, dove è nata (anche se ora vive a Chiavari) e dove lavora nell’ambito del turismo: è l’identikit del candidato sindaco de “La Destra”, partito che ha pronta - da un mese e mezzo - la propria lista da schierare alle elezioni amministrative del 2009. Manca solo il nome che, per ora, è tenuto segreto. A oggi “La Destra” si presenta da sola e la lista di candidati è per eccesso: 30 nomi, di cui 8 donne più una, il candidato sindaco. E guai, a pensare che ci sia stato un calcolo di quote rosa. «Per noi le quote rosa sono un’offesa alle donne: queste otto candidate, più il candidato sindaco, sono nostre iscritte estremamente preparate e competenti», spiega Luigi Del Pacchia, 40 anni, avvocato, coordinatore de “La Destra” a “Santa” e Portofino e candidato alle passate politiche per la Camera dei Deputati, elezioni in cui a Santa Margherita “La Destra” arrivò al 3,7%. «Alle politiche andò straordinariamente bene: c’era il grosso sbarramento del “voto utile”, il partito era nato da poco e le elezioni erano arrivate all’improvviso..

Qui “La Destra” ha avuto il quinto miglior risultato di tutta la Liguria». Ora, non si scherza più (se mai lo si era fatto): la lista (20 nomi) è pronta anche per Portofino, Comune al voto come Santa Margherita il prossimo anno; le persone ci sono, le linee del programma pure. E non manca qualche frecciata sulla situazione politica della città. «Il programma è fondamentale, così come le persone: non basta un buon programma per accettare pessime persone, né bastano ottime persone con un pessimo programma. E non serve pensare in grande: basta pensare bene». L’attenzione primaria, è rivolta ai residenti. «Se diamo un servizio ai residenti, lo diamo anche ai turisti. La prospettiva deve essere questa, mettere i residenti in condizione di giustizia e giustezza. Perché una giovane coppia dovrebbe rimanere a Santa Margherita? Stanziando una certa cifra, nella vicina Rapallo può comprare un appartamento vista mare che qui, con gli stessi soldi, non avrebbe, e godere di più servizi: l’ospedale, il casello autostradale, cinema e locali, associazioni che si danno da fare». Sicurezza e pugno duro contro le situazione di illegalità (tra cui la presenza dei mendicanti), turismo qualificato, capacità dell’amministrazione di ascoltare le persone del territorio e le associazioni (Ascom e Albergatori), «rendere parte attiva» della città alcune zone, come San Siro: queste sono le prime linee da seguire. «Possiamo parlare del porto, dell’area Brissolese: tutte cose gravemente gestite. Ma non ci può non saltare agli occhi il teatrino quantomeno squallido che è in atto», continua Del Pacchia. Che non chiude definitivamente la porta al Pdl. «Il candidato Gianni Costa non è il nostro personaggio ideale: alcuni nomi che erano usciti precedentemente trovavano il nostro pieno consenso, che attualmente non c’è più - continua -. Ma, personalmente, ribadisco la mia profondissima stima personale e politica sia per il coordinatore del Pdl a “Santa”, Francesco Ballerino, sia per il coordinatore della Lega Nord, Mario Pedrazza, dei quali ho sempre apprezzato l’abnegazione e la correttezza».

La situazione della maggioranza è in piena bufera, Del Pacchia osserva alla finestra, fra l’ironico e il pungente: «Il discorso con il Pdl potrebbe anche continuare, ma a oggi, quando si parla di Pdl a “Santa”, a quante entità si fa riferimento? Il Pdl dovrebbe essere uno e vorrei che fosse capace di dare una buona ragione per spiegare agli iscritti cosa ci fa, assieme a un sindaco come Marsano. Nulla di personale contro Marsano, che apprezzo: siamo molto distanti politicamente, ma non amministrativamente».

Da Il Secolo XIX on line

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