Romina Power torna a girare un film in Italia dopo quasi 30 anni e lo fa con una storia “scomoda”: la cantante e attrice veste infatti i panni dell’anziana protagonista de “Il segreto” con cui il regista padovano Antonello Belluco (già autore del film su Sant’Antonio “Antonio guerriero di Dio”) ha deciso di raccontare l’eccidio di Codevigo, in cui morirono centinaia persone tra militari fascisti e civili (136 i cadaveri indentificati ma molti altri sparirono tra fiumi e fosse comuni) ritenuti collusi con i fasciti, uccisi dai partigiani della Brigata Garibaldi, guidata da Arrigo Boldrini.
Romina Power ha accettato il ruolo della protagonista che torna a 70 anni nel paese della strage dove non aveva più voluto mettere piede. E lo ha fatto a 30 anni dal suo ultimo film (a parte il cameo per “Go go tales” di Abel Ferrara nel 2006 e due fiction del 1996 e del 2003, l’ultimo suo film, al fianco di Al Bano è la commedia musicale “Champagne in Paradiso”, diretto dal Aldo Grimaldi nel 1983) perché «convinta dalla sceneggiatura di Belluco e di Gerardo Fontana che raccontano la sofferenza di questa tragedia con grande poesia: per me è una tragica storia storia d’amore», dice la Power, che ormai da anni vive in California ma torna «sempre volentieri in Italia».
Romina ci tiene a chiarire che non ci sono motivi politici dietro la scelta di interpretare il ruolo offertole da Belluco: «Io sono apolitica. Io ho vissuto questa storia e il mio personaggio dal punto di vista umano: ma credo che la verità prima o poi viene a galla, in Italia come negli Usa, come dimostrano i casi Wikileaks e Datagate».
Le riprese dureranno fino a fine luglio, dopo oltre un anno di produzione a singhiozzo che «è potuta andare avanti grazie alle donazioni di privati cittadini». Il film ha avuto, infatti, una lunga gestazione: il regista dallo scorso anno denuncia di essere stato ostacolato sia dalla Film Commission Veneto che da sponsor e produttori e alla fine ha deciso di autoprodursi: «Per amore di verità ho voluto fare questo film anche rischiando di rimanere in ginocchio dal punto di vista finanziario», dice.
«Il film è essenzialmente una storia d’amore, tra una quindicenne, Italia (interpretata dall’esordiente Gloria Rizzato), e un diciottenne, Farinacci Fontana, che realmente è stato una delle vittime della strage - spiega il regista Antonello Belluco - . L’eccidio fa da sfondo. E non è un film violento. Non sono Tarantino: non vedrete scorrere fiumi di sangue», dice Belluco.
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