Articolo tratto dalla rete e pubblicato sul SECOLO XIX il 04/11/2009
La Regione, con la legge sul “Piano casa”, ha deluso le aspettative di un settore in crisi: e allora Assolapidei Liguria se ne ricorderà a marzo, al momento delle elezioni. Non corre il rischio di fraintendimenti la posizione assunta dai vertici dell’associazione dopo che in via Fieschi, a Genova, la scorsa settimana il consiglio regionale ha approvato a maggioranza il testo della legge sulla casa. In cui però, nonostante le ripetute richieste fatte da Assolapidei in tal senso, «non ha trovato posto il rispetto del vincolo dell’utilizzo della pietra naturale ligure, l’ardesia, là dove già lo prescrive la norma, lasciando ampi varchi all’utilizzo di pietre non italiane o di ardogres».
Una “dimenticanza” che non ha certo fatto piacere a un settore in crisi, dove le aziende chiudono e i dipendenti restano senza lavoro. «In realtà la legge un minimo lo dà - attacca Sandro Demartini, presidente di Assolapidei Liguria - ma è insufficiente e non tiene conto che l’ardesia va usata dove già esiste e non sostituita». Il riferimento è alla possibilità di un aumento volumetrico del 5 per cento per chi utilizza l’ardesia ligure: «Ma è un incentivo da poco, irrisorio. Su un sottotetto, per esempio, non c’è poi un così grande volume da acquisire - ribadisce Demartini - Lo ripeto, non volevamo la luna, ma un po’ d’attenzione sì».
Così l’associazione, sentito anche il direttore, l’ingegner Danilo Rocca Bonini, ha firmato un comunicato dai toni decisamente duri. «Non si è voluto tutelare né l’ambiente, né il paesaggio, né l’occupazione della regione ligure. E certamente il misero 5 per cento d’aumento per coloro i quali desiderassero utilizzare l’ardesia ligure non può confortare il settore, né ritenere che questo sia stato considerato». E termina in maniera perentoria: «Ancora una volta i fatti non sono stati conseguenti alle promesse. Ne prendiamo atto e attendiamo la prossima primavera». Cioè le elezioni...
«Se i politici non si stimolano un po’, non se ne esce - conferma Demartini sorridendo - Si parlava di questa legge da una vita: poteva essere una boccata d’aria per un settore in crisi, invece è passata con queste modalità. Spero che siano ancora margini per rimediare, per cui un segnale andava dato: non ci sembra che si possa definire forte, ma chiaro sì. Per dire: attenzione, la misura è colma. Tutti parlano di dare aiuti alle aziende: noi non chiediamo tanto, non vogliamo soldi, magari difficili da reperire. Per noi una legge sul “Piano casa” giusta, sarebbe stata un aiuto vero, concreto. Avrebbe consentito al nostro settore di guardare con meno angoscia al futuro. Così non è stato e Assolapidei spera che le cose possano essere cambiate. Se così non sarà, la nostra posizione è chiara». Il sasso, nello stagno del voto, è stato lanciato. Manco dirlo, è un sasso di ardesia.
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