Gli scontri di Rosarno gettano di fatto l'intero Sud nel caos e devono far sì che un problema locale diventi una situazione di emergenza nazionale. Dico questo perché quello dell'immigrazione clandestina, dello sfruttamento lavorativo di migliaia e migliaia di povera gente da parte di caporali sempre più spietati e di splendide cittadine trasformate in ghetti ai limiti della vivibilità è un problema che non interessa soltanto la Calabria. Ad Eboli, il centro più importante della Piana del Sele, in provincia di Salerno, non molto tempo fa è stata praticamente abbattuta - in piena zona litorale - una baraccopoli da oltre 1000 immigrati. E di questo le TV nazionali non se ne sono interessate.
La popolazione che vive ancora oggi in quei posti ha vissuto per anni con la "paura dell'immigrato". Sia di giorno che di notte, passeggiarvi era quasi diventato proibitivo. Si entrava nelle "loro" zone e questo non andava bene. Immaginate anche la perdita che ha subito la città sul versante "turismo". Ma a parte i problemi igiene (quella di San Nicola Varco ad Eboli era una zona ad alto rischio epidemie) e sicurezza, mi chiedo: dove sono state le Istituzioni in questi anni? Ad Eboli si è agito solo perché su quei campi fra qualche mese nascerà uno dei centri commerciali più grandi della Campania e non per porre fine ad un preoccupante fenomeno di sicurezza.
Bisognava aspettare delle rivolte nelle "nostre città" per accendere i riflettori su un Sud sempre più bistrattato da Stato e Mafia? Come forza di Destra Sociale è lecito proporre degli aiuti all'ingresso e bloccare ogni tentativo di immigrazione clandestina. Tuttavia, è anche un problema sociale, nostro, di noi Italiani, popolazione del "sud". Chi lavorerebbe 12 ore al giorno nei campi a spezzarsi la schiena per guadagnare 25 euro, di cui 3 da lasciare ai caporali? Nessuno, o pochi. Ecco, è il caso di inculcare ai più giovani la cultura del lavoro e di tirarli fuori da discoteche e bar. Basta con le lamentele, basta con l'attesa del posto fisso garantito dal politico di turno. Bisogna darsi da fare e soprattutto sudare, senza arrendersi mai. Anche in questo modo possiamo risollevarci. Altrimenti, prepariamoci ad altre Rosarno in tutto il Sud.
Comunicato di : Gioventù Italiana
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