Alleanza delle patrie
Dobbiamo essere capaci di coltivare grandi sogni, individuare le realizzazioni per le quali vale la pena di battersi e vivere, percorrere le strade giuste.
Se, come pronosticano ormai praticamente tutti gli istituti di sondaggi, supereremo lo sbarramento del 4 per cento con la lista dell’Autonomia, avremo fatto rinascere la speranza di far riprendere il cammino alla destra italiana. E ci attenderà un compito ancora più affascinante, quello di dar vita ad un partito europeo che idealmente vediamo legato ad un’alleanza delle Patrie.
Patrie europee, sovranità nazionali, no a Lisbona, in una chiara opzione programmatica che passi anche per il riconoscimento dei diritti sociali dei popoli del Continente, per l’elevazione di barriere all’aggressione sleale delle nuove economie che piombano da est sui mercati dell’Unione e per l’opposizione all’ingresso della Turchia nella struttura comunitaria.
E’ una missione che dovremo caricarci sulle nostre spalle, in un progetto autenticamente autonomista perché non condizionabile dai potentati di Bruxelles, quei burocrati che frenano la missione europea perché di volta in volta privilegiano affari a diritti.
Sarà anche una missione finalizzata alla crescita del lavoro, alla tutela della piccola impresa, la nostra, affinché l’Europa non sia più solo ed esclusivamente sinonimo di banche e finanza.
Un’alleanza di Patrie perché lo spirito comune sarà reale solo quando anche i vertici politici del continente saranno eletti dagli europei. Quel giorno si parlerà di Europa nazione. Ora è solo una farsa.
Francesco Storace
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